Il Valore dei Valori nei Cambiamenti intergenerazionali
Una Generazione è un concetto più ampio del solo intervallo anagrafico: comprende la storia, la cultura, i miti, le aspirazioni di quel periodo, fattori che influenzano la crescita, il modo di vedere il mondo, di comportarsi, di comunicare, di relazionarsi con gli altri e di approcciarsi al lavoro. Ogni momento storico, quindi ogni Generazione, individua i propri Valori e sono i Valori che guidano la Vita e i relativi Cambiamenti per adattarsi al trascorrere degli eventi. Oggi vivono contemporaneamente 5 Generazioni, ognuna con le proprie caratteristiche e con i propri Valori. Ecco una panoramica:
1925-1945, Generazione della Ricostruzione (Generazione Zero o Senior, Maturi, Veterani): è detta anche la “Silent Generation”, dato che c’era poco da lamentarsi e tanto da fare, essendo il momento della ricostruzione italiana del Dopoguerra. Sono ancorati ai Valori della tradizione, come la famiglia, il matrimonio, il lavoro. Amano poco la tecnologia e hanno poca fiducia nel Cambiamento.
1945-1964, Generazione dei Baby Boomers: è la Generazione dell’esplosione economica e demografica, dei movimenti come il femminismo e il pacifismo, del mantra “sesso, droga e rock&roll” e della rivoluzione culturale del ‘68. Credono nella spinta al Cambiamento, hanno fiducia nella prosperità economica, sono consumisti. Sono maniaci del lavoro, competitivi, puntano alla carriera e al successo.
1965-1980, Generazione X (o Generazione di Transizione): è la Generazione che segna il passaggio tra il vecchio e il nuovo millennio, con gli eventi tra gli anni ’80 e ’90, mancano Valori definiti. Questa generazione ritiene l’appartenenza al gruppo come leva fondamentale delle relazioni. Sono intraprendenti e tecnologici, a loro si deve l’espansione di Internet. Sono creativi, cercano un lavoro appagante con un’attenzione al bilanciamento lavoro-famiglia. Lavorano per vivere e non vivono per lavorare.
1980-1994, Generazione Y (Millennials o Generation Next): è la Generazione chiamata “Echo-Boomers” perché spesso sono figli dei Baby Boomers, è detta anche “ME Generation”, in quanto individualisti. È la prima generazione ad avere familiarità con le tecnologie. Sono poco interessati alla politica, soffrono la crisi economica e la morte delle ideologie. Sono socialmente sensibili, ottimisti, ambiziosi, curiosi, sfidanti, accettano diversità e differenti tipi di famiglia. Al lavoro sono collaborativi con le generazioni precedenti e anche loro sono attenti all’equilibrio lavoro-famiglia. Sono propensi al Cambiamento, tanto che la priorità che cercano nel lavoro è l’opportunità dello sviluppo personale e della crescita, cercano dei mentori che li ispirino e che infondano fiducia.
1995-2010, Generazione Z (Post-Millennials, i-Generation, Generazione delle Reti o Net Generation, o Plurals). Sono nati e cresciuti nell’era di Internet, il che li connota ad essere sempre connessi con la rete (sono detti anche “gli iperconnessi”). Sono creativi e intraprendenti, non credono nell’”American Dream”. Questa generazione è detta anche “WE Generation” e” TRUE Generation” perché sono molto attenti ai problemi globali, multiculturali, hanno un concetto di genere meno rigido delle generazioni precedenti. Credono profondamente nella capacità di dialogo per risolvere i conflitti e migliorare il mondo, sono aperti al Cambiamento e ad una maggiore comprensione dei diversi tipi di persone. Hanno uno stretto rapporto familiare e i genitori rappresentano un modello di ruolo.
Ogni Generazione interpreta il lavoro in modo molto diverso: i Baby Boomers cercano potere e carriera; la Generazione X è attenta al proprio ruolo e all’ottenimento di risultati; i Millennials puntano alla crescita personale e alla formazione; i post-Millennials sono attenti alla visione e alla missione dell’azienda, dato che la loro energia è orientata al loro futuro. Nel mondo del lavoro sono attive 4 Generazioni (a volte tutte e 5) e alcune aziende stanno attraversando il passaggio generazionale.
In questo contesto intergenerazionale è indispensabile aumentare e migliorare la comunicazione tra una Generazione e l’altra, a cominciare dall’ascolto, per identificare le rispettive diversità, rispettarle e usarle come punti di forza e identificare i Valori come punti comuni per ottimizzare la convivenza tra Generazioni differenti e attuare i Cambiamenti necessari ad un passaggio generazionale che assicuri la continuità aziendale.
Il 6 Novembre a Las Vegas i Måneskin (gruppo italiano rock nato nel 2017, Generazione Z) aprono il concerto del Rolling Stones (gruppo inglese rock nato nel 1962, Generazione Baby Boomers). Tra i due gruppi intercorrono 3 Generazioni, culture diverse, più di 50 anni di vita, di esperienze e di Cambiamenti epocali: come è possibile che suonino sullo stesso palco? Perché sono uniti dallo stesso Valore, quello di essere trasgressivi e alternativi al loro periodo storico, oggi come allora.
Autore: Valentina Reiner
Bibliografia:
Il Grillo Ascoltante: verso il passaggio generazionale, Giacomo De Candia, 2021
Millennials want to be coached at work. Harvard Business review, 2015
“True Generation”: generation Z and its implications for companies McKinsey&Co, 2018
Understanding Gen Y: the motivations, values and beliefs, Journal of Management Research, 2016
Instant Generation, Journal of College Admission, 2017
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