Quante felicità ci sono?
La parola Felicità deriva etimologicamente da: felicitas, deriv. felix, -icis, “felice”, la cui radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità, mentre il significato di Felicità è definito come:
– “Stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato” (Treccani);
– “Stato di chi è felice, di chi ritiene soddisfatto ogni suo desiderio; gioia, soddisfazione completa” (Garzanti);
– “Stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri” (Wikipedia).
“Soddisfazione”, “stato d’animo” e “desideri” sono fattori soggettivi, sia di tipo intellettivo/emozionale sia di tipo materiale e che coinvolgono psiche-corpo-spirito-mente, tutte componenti che costituiscono l’Unicità (1) di ciascuna persona. Secondo la Psicologia Positiva 2, 3, 4 la Felicità è ottenibile ed è identificata come “la vita buona” o fiorente, il vivere secondo quei fattori che detengono il maggior valore nella Vita, che contribuiscono ad una vita vissuta e appagante, che portano alla soddisfazione della vita stessa. Un equilibrio tra Eudaimonia ed Edonismo.
Cosa sono e come differiscono tra loro questi due significati di Felicità?
- Edonia (feeling good, pleasant) la vita del piacere. Identifica il bene morale col piacere, riconoscendo in esso il fine ultimo dell’essere umano. Edonista è colui che considera il piacere il principale scopo della vita. La società dei consumi ci induce ad essere così, alzando sempre più l’asticella: per questo la Felicità sembra un’idea irraggiungibile. L’Edonia è facilmente raggiungibile, può essere ad alta intensità, ma è uno stato temporaneo, quindi è una Felicità a breve termine.
- Eudaimonia (living well, meaningful life), la vita dell’impegno. In Greco significa “il buon Demone”, cioè si è felici quando agisce in noi il nostro “buono spirito” che è la nostra più intima natura. La Felicità è intesa come scopo fondamentale della vita, dal conoscere le nostre migliori capacità usarle mettendole al servizio di qualcosa più grande di noi. Motivazione e impegno fanno parte di questo approccio. L’Eudaimonia presuppone dedizione per la crescita personale, e per questo è una Felicità a lungo termine.
Qual è e come si raggiunge la “giusta” Felicità: con una vita di piacere (feeling good) o con una vita di impegno (living well)? Come in tutte le cose, è fondamentale trovare un equilibrio personale tra i due approcci alla Felicità, in modo che l’uno non diventi un ostacolo dell’altro 5.
Questo è possibile dato che ben il 90% del raggiungimento della Felicità dipende da come la nostra mente percepisce il mondo esterno e il mondo esterno influisce solo per il 10%. Se aumentiamo un atteggiamento mentale positivo nel presente, il cervello funzionerà molto meglio grazie al rilascio di Dopamina, l’”Ormone della Motivazione6”. Mente (atteggiamento mentale e comportamenti), cuore (pensieri ed emozioni) e corpo (funzioni neurofisiologiche) agiscono all’unisono nella direzione dello stare bene, di uno stato d’animo sereno e di godere di questo stato, cioè della Felicità.
E’ stato studiato dalle neuroscienze che solo il 25% del successo professionale può essere predetto dal Quoziente Intellettivo, mentre ben il 75% dipende dal livello di ottimismo, dal supporto dalle relazioni sociali e dall’abilità di considerare lo stress come una sfida e non come una minaccia.
Ne consegue che è la Felicità che porta al “successo” (participio passato del verbo succedere) perché aiuta a far succedere ciò a cui si sta aspirando1!
Autore: Valentina Reiner
Fonti:
1. “Tu non sei come gli altri, tu sei te” (cit.) – Valentina Reiner
2. TED Talk: https://www.ted.com/talks/shawn_achor_the_happy_secret_to_better_work?language=it
3. Positivity and Performance. Hom and Arbuckle (1988)
4. Happiness and Intelligence. Estrada, Isen and Young (1997)
5. "Come superare la resistenza ai Cambia-menti e trovare il proprio equilibrio" – Valentina Reiner
6. "I neurotrasmettitori del benessere" – Valentina Reiner
Vedi pubblicazione su thedeeping.eu